SCEEEMI – il rifiuto di una generazione

«Come parlano, come raccontatno quelli del ’77? Non è , per la verità, un linguaggio univoco. E questo non per ovvia multilateralità antropologica. Anche l’antropologia c’entra, chi vuol negarlo? la diversità, però, in questo caso, nasce soprattutto dal diverso vissuto politicio. C’è chi al ’77 è andato dietro per non farsi emarginare dal movimento identificandosi con la repressione picista; e c’è chi l’ha portato avanti in una prospettiva di liberazione. Le parole dei primi sono quelle stesse dei partiti, spremute da ideologie che sono ormai soltanto più grimaldelli di apparati distanti anni luce dalla realtà sociale; mentre quelle dei secondi costituiscono l’universo logico di una generazione che sa che i padri coscritti tanto han fatto da privarli di ogni possibilità per il futuro. E’ questo secondo linguaggio di cui «Sceeemi» si fa portavoce: il linguaggio di chi il ’77 l’ha fatto e intende continuarlo»

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